Nel 2020 la nostra vita è cambiata. L’arrivo del Covid-19 e con la dichiarazione da parte dell’OMS dello stato di pandemia, è iniziata una nuova vita a cui ci siamo dovuti adeguare.

Da dicembre 2021 i casi sono nuovamente in aumento.

Centinaia di migliaia di italiani hanno trascorso le feste natalizie in quarantena, lontani dai propri affetti, per il secondo anno consecutivo.

Una social distancing che ormai sta diventando anche affettiva.

Ci si isola, si ha paura di stare con l’altro, di infettare un proprio caro.

La quarantena non è facile. Restare confinati in una camera, da soli, tutto il giorno, per molti giorni, per qualcuno potrebbe rivelarsi una grande sfida.

Da quanto non succedeva di stare solo/a con te?

La vita è frenetica, è tutto un corri di quà e di là. Vai a prendere i bambini, portali a fare sport. Agende fitte di appuntamenti da rispettare. Le riunioni la sera tardi. A volte, ti ritrovi che ti manca il tempo per prenderti cura di te.

Ecco che la quarantena potrebbe diventare un’opportunità, non solo una sfid(g)a.

In questi ultimi due anni sono stati pubblicati moltissimi articoli sugli effetti psicologici di tutto ciò che riguarda la pandemia, uno tra questi parlava dei fattori di rischio e di protezione in un gruppo di giovani adulti. Le riflessioni emerse a mio avviso possono diventare spunto di riflessione per tutta la popolazione. Vediamo insieme i punti più salienti.

Fattori di rischio

La ricerca sugli effetti psicologici della pandemia del COVID-19 ha finora identificato diversi fattori di rischio:

  • il genere, soprattutto le donne (come avevamo raccontato durante una conferenza sull’ansia, le donne sono più predisposte ad essere ansiose e in una situazione come la pandemia è intuibile che tra le emozioni più provate ci sia anche quella);
  • la giovane età (tutta l’implicazione delle scuole chiuse e il blocco delle attività sportive quindi la socialità, l’interazione tra pari è venuta meno);
  • precedente storia di problemi mentali;
  • paura per la propria salute e della salute dei propri cari, cause scatenanti di stress per la salute psicologica.

Fattori di protezione

Tra i fattori di protezione troviamo:

  • il senso di appartenenza e il benessere spirituale, i quali hanno avuto un ruolo protettivo verso la depressione, l’ansia e lo stress post-traumatico;
  • è stato ipotizzato che una routine quotidiana stabile e una tendenza altruistica prosociale possano essere associate a un minore disagio psicologico;
  • all’interno dello studio hanno sottolineato come coloro che hanno avuto la capacità di adattarsi alle nuove circostanze e di sostenere una routine gratificante durante l’isolamento hanno mostrato minori problemi di salute mentale.

In base alla nostra esperienza clinica e a quanto emerso dall’articolo, abbiamo stilato pochi ma efficaci suggerimenti.

3 consigli per affrontare la quarantena:

  1. Non aver paura o timore di condividere come vi sentite. Datevi il permesso di esprimere le vostre emozioni: piangere, sfogarvi, ma anche sentirvi bene, al sicuro. Qualunque sensazione ed emozione state provando, va bene. Piangere, scrivere, confrontarsi, farlo da soli o con qualcuno, far uscire la vostra tensione emotiva è un buon primo passo. Se siete tristi, va bene, ne avete tutto il diritto. Se può essere utile, allontanatevi dai social, se da una parte potrebbero farvi compagnia, dall’altra potrebbero scatenarvi gelosia, invidia. Sceglietene l’uso in base a come vi fa stare meglio l’uso o meno.
  2. Sembrerà banale, ma ridurre il distanziamento sociale e l’isolamento in casa. Come si può fare? Con le videochiamate di gruppo! Non solo chiacchierare e aggiornavi su come state ma si possono fare delle attività insieme, ad esempio avete mai provato a giocare a Taboo a distanza? Si può fare, garantito!
  3. Come dicevo prima forse la quarantena potrebbe rivelarsi un’opportunità, quella di riuscire a ritagliarvi del tempo per dedicarvi ad attività piacevoli per voi: leggere quel libro che è lì sul comodino a prendere polvere, colorare album tipo mandala, fare la settimana enigmistica, meditare, studiare, farvi un momento spa casalingo con una maschera al viso e ai capelli, una doccia calda e mettendovi lo smalto, dormire, scorpacciata di film o serie tv…. Quindi, perchè non fare una piccola lista di 1-2-3 obiettivi da raggiungere? Ovviamente devono essere attività realizzabili e non troppe. In questo momento è bene sentirsi efficaci e raggiungere tre piccoli obiettivi potrebbero aumentare questa sensazione.

Prendetevi cura di voi, del vostro corpo, delle vostre emozioni e dei vostri pensieri. Mantenete, per quanto possibile, la vostra routine. Iniziatene una nuova.

Dr.ssa Antonella Milani

Se avete vissuto la quarantena o se siete capitati su questo articolo ora che la state vivendo, vi sono vicina.

Se avete voglia, scriviamoci. Restare connessi con gli altri è importante e vi tiene ancorati alla vostra realtà. Vi ricordo che sono attivi due servizi a distanza: le consulenze psicologiche e sedute sulle tecniche di rilassamento.

Noi ci siamo, non siete soli!

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