“Suo figlio non sta fermo un secondo sulla sedia”

“Guardi, fa cadere la penna in continuazione”

“Quando le si parla sembra sulle nuvole!”

“Inizia il compito e dopo due minuti è già distratto”

Queste sono solo alcune delle frasi che i genitori di bambini e ragazzi con ADHD si sentono dire a scuola ad un colloquio con gli insegnanti. Per non parlare di tutto ciò che le figure genitoriali, di solito, si accorgono a casa oppure nello sport.

Che cos’è?

Il Disturbo da deficit dell’attenzione e iperattività, il cui acronimo in italiano è DDAI. Più frequentemente utilizziamo quello inglese, ADHD, Attention Deficit/Hyperactivity Disorder.

In particolare, è un disturbo dell’autoregolazione del comportamento che si manifesta con difficoltà:

  • di mantenimento dell’attenzione
  • del controllo motorio
  • delle risposte impulsive.

Prima di spiegare nel dettaglio le sue caratteristiche, vi invito a fermarvi nella lettura dell’articolo e a cliccare sul link che vi metto per immergervi e fare esperienza di che cosa voglia dire vivere con l’ADHD.

Per comprendere davvero appieno come si sentono i nostri bambini e ragazzi: SIMULATORE ADHD.

Riconoscere la disattenzione

Le parole della disattenzione

La disattenzione è possibile riscontrarla nei seguenti modi:

  • Spesso non presta attenzione ai particolari o commette errori di distrazione nei compiti scolastici, sul lavoro o in altre attività. Ad esempio, il lavoro su un compito scolastico è poco accurato.
  • Ha spesso difficoltà a mantenere l’attenzione sui compiti o sulle attività di gioco. Ad esempio, è presente difficoltà nel rimanere concentrato/a durante la lezione oppure durante una lunga lettura.
  • È frequente il non sembrare che stia ascoltando chi gli sta parlando direttamente. Ad esempio, sembra avere la mente altrove, anche qualora non sono presenti distrazioni tali da giustificare.
  • È frequente non riuscire a seguire le istruzioni, non portando così a termine i compiti scolastici assegnati. Ad esempio, una volta iniziati i compiti, il/la bambino/a perde facilmente la concentrazione.
  • Ha spesso difficoltà a organizzarsi nei compiti e nelle attività. Ad esempio, nel tenere in ordine i materiali e gli oggetti, la scrivania è disordinata e disorganizzata, c’è una mancata gestione del tempo.
  • È evitante e riluttante in compiti che richiedono impegno mentale prolungato. Ad esempio, durante i molti compiti scolastici del pomeriggio, nella stesura di relazioni.
  • Perde spesso gli oggetti utili ai compiti o alle attività.
  • E’ più facile una distrazione dovuta a stimoli esterni (per gli adolescenti e adulti possono essere anche pensieri)
  • Si potrebbe notare una certa sbadataggine nello svolgimento delle attività di vita quotidiana.

Riconoscere l’iperattività

Le parole dell’iperattività

Ecco i modi in cui possiamo riconoscerla:

  • Agita o batte le mani e piedi o si muove continuamente sulla sedia.
  • Si alza in momenti in cui si dovrebbe restare seduti. Ad esempio, durante la lezione scolastica.
  • Si nota una tendenza a non riuscire a giocare in modo tranquillo.
  • Spesso parla troppo.
  • E’ possibile accorgersi il rispondere in modo impulsivo prima che la domanda sia stata completata. Ad esempio, completare frasi iniziate da altre persone oppure non rispettare il proprio turno in una conversazione.
  • Difficoltà nell’aspettare il proprio turno. Ad esempio in fila.
  • Spesso interrompe gli altri oppure risulta invadente.

Cosa fare se mi accorgo di alcune di queste situazioni?

La parte osservativa è molto importante. Accorgersi se queste manifestazioni avvengono sempre oppure in occasioni specifiche è molto importante.

Il passo successivo è rivolgervi ad uno psicologo formato e qualificato che possa aiutarvi nella conferma o meno di quanto avete osservato.

Così, da poter individuare le strategie migliori per vostro/a figlio/a.

Vi lascio un ultimo video molto interessante dell’ADHD raccontata da un ragazzo, Davide di 15 anni. Buona visione!

Un’Orchestra senza direttore – Dentro al deficit di attenzione ed iperattività

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