“Il bullismo spezza i rami più belli che un ragazzo o una ragazza possiede.

Poi il tempo passa e nasce un fiore nuovo.

Chi non si arrende, vince sempre.

Il futuro che non aspetta non lo si può deludere”.

Ines Sansone

Cos’è il bullismo:

Con il termine “bullismo” si intendono un insieme di comportamenti ripetuti nel tempo, offensivi e/o aggressivi, di esclusione, molestia, ostilità o aggressione; messi in atto da uno o più studenti (bullo) verso altri compagni di scuola (vittima), ostacolandone l’interazione sociale o modificandone le possibilità comunicative e/o reputazionali.

Le 3 caratteristiche che contraddistinguono questo fenomeno sono:

  • intenzionalità di perpetrare il comportamento aggressivo, sia esso fisico e/o psicologico;
  • la persistenza nel tempo;
  • disequilibrio di potere tra bullo e vittima.

Il bullismo può essere di due forme:

  • diretto (aggressività verbale e/o fisica) oppure
  • indiretto (atti subdoli come esclusione, emarginazione o diffusione di pettegolezzi riguardanti la vittima).

In passato si credeva che il bullo avesse un deficit sociocognitivo, ovvero fosse incapace di leggere le emozioni e le intenzioni degli altri, invece, è stato osservato come il bullo sia socialmente competente e decida di usare le proprie competenze per fini strumentali (Olweus, 1993).

La vittima, più ansiosa ed insicura con scarsa autostima, può essere di due tipi:

  • passiva (non riesce a reagire a quanto gli sta succedendo) oppure
  • provocatrice (procura reazioni negative nei propri compagni).

L’aspetto emotivo e l’abilità di entrare in una relazione emotiva con l’altro ricoprono un ruolo cruciale nella manifestazione come nell’intervento circa questo fenomeno.

Gli attori

Bullo:

  • E’ l’ideatore delle prepotenze.
  • Manifesta aggressività verso i coetanei, occasionalmente anche verso gli adulti.
  • Vuole dimostrare: superiorità fisica, furbizia, intelligenza e capacità di dominare le situazioni e le persone.

Sostenitori:

  • Assistono e seppur non prendono parte all’azione, con risatine, incitamenti, sorrisi e sguardi complici, sostengono quanto sta facendo il bullo, contribuendo di fatto alla messa in atto delle prevaricazioni.

Vittima:

  • Presenta caratteristiche di passività e sottomissione, ansioso- remissivo.

Difensori:

  • Si affiancano alla vittima, cercando di aiutarla (anche con la richiesta di aiuto agli adulti), consolano, confortano.

Spettatori:

  • Pur limitandosi alla sola osservazione dell’atto di bullismo, non ne prendono una posizione chiara e contraria.

Cos’è il cyberbullismo:

Gli smartphone, computer, tablet sono tutti strumenti che fanno parte delle nuove tecnologie.

Questi mezzi sono in grado di offrire grandi opportunità (specialmente nel campo comunicativo-relazionale) ma, nello stesso tempo, espongono i giovani fruitori a nuovi rischi.

Questa nuova forma di bullismo avviene attraverso i dispositivi di comunicazione tra i quali:

  • la posta elettronica,
  • la messaggistica istantanea (IM)
  • smartphone,
  • social network,
  • l’uso dei siti web.

E’ evidente come gli strumenti appena citati facilitino la diffusione del cyberbullismo in quanto risulta facilmente possibile diffondere informazioni, foto o video con l’intento di perpetrare, verso la vittima designata, qualunque forma di umiliazione, molestia, danno, svalutazione, aggressione, furto d’identità.

Questi comportamenti, perpetrandoli online, hanno maggiore risonanza, risultando inarrestabili, privando la vittima di protezione e riparo.

Qual è la situazione attuale?

I dati recenti a nostra disposizione (03/02/2022), grazie a Osservatorio Indifesa, realizzato da Torre des Hemmes e OneDay, che hanno coinvolto più di 1700 ragazzi tra i 14 e i 26 anni ci dicono che:

1 adolescente su 2 ha subito atti di bullismo.

  • Denunciano profondo dolore per discriminazioni quali: orientamento sessuale, offese razziste, bodyshaming, atti di denigrazione, violenza e incitazione di suicidio.
  • I ragazzi sono consapevoli dei pericoli del web, infatti 7 su 10 dichiarano di non sentirsi sicuri a navigare.
  • Al di fuori degli schemi virtuali, il 50% degli adolescenti hanno paura di subire violenza psicologica e bullismo (44%).

Cosa possiamo fare?

  • Può essere un’ottima occasione per riflettere su se stessi: Quando qualcuno è diverso da me, lo prendo in giro? Lo faccio davanti ai miei figli/nipoti/figli di amici? Sono un buon esempio per le generazioni future? Ci sono alcuni aspetti su cui posso migliorare e crescere?
  • Un lavoro mirato alla prevenzione del bullismo, potrebbe prendere in considerazione tutti i protagonisti del fenomeno, dai ragazzi stessi ma anche la famiglia e la scuola come ambienti primario e secondario mirati alla loro educazione. Sono presenti, però, delle difficoltà nella realizzazione di percorsi che tengano conto di queste agenzie educative insieme perché bisognerebbe strutturare un lavoro molto articolato per tutti i protagonisti. Nello specifico bisognerebbe lavorare sul cambiamento dello schema percettivo di tutti gli adulti coinvolti riguardo le loro idee sul bullismo e quindi sulla violenza, le prese in giro, il giudicare gli altri, l’accettazione, l’inclusività e tutti gli altri temi che vengono toccati in questo fenomeno con, ad esempio, un percorso di parent training per i genitori e di teacher training per insegnanti. Inoltre, sarebbe importante affiancare alla politica anti-bullismo a scuola, un percorso progettato e pensato per i ragazzi, da svolgere in gruppo, con le attività della psicoeducazione ed educazione socioaffettiva, tra cui: brainstorming, role playing, visione di foto-video sul bullismo ed infine, percorsi individuali per il bullo e la vittima.
  • Se sei a conoscenza di atti di bullismo, DENUNCIA. Ogni scuola deve avere un docente referente per il bullismo, il quale si occupa di coordinare tutte le attività educative finalizzate alla prevenzione del fenomeno. Inoltre, la legge 71/2017 ha l’obiettivo di contrastare il fenomeno e tutelare i minori che subiscono cyberbullismo. Infatti, questa legge permette di richiedere la cancellazione dei contenuti di bullismo e dati diffamatori diffusi online che violano la privacy.

Informatevi e raccogliete tutte le informazioni necessarie per proteggere i vostri bambini e ragazzi.

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