“Per comunicare efficacemente, dobbiamo realizzare che siamo tutti diversi nel modo di percepire il mondo e utilizzare questa comprensione come guida della nostra comunicazione con gli altri.”


Anthony Robbins

Comunicare efficacemente in coppia è fondamentale per ridurre l’insorgenza di conflitti e contribuisce a rendere i confronti costruttivi e non distruttivi!

Molto spesso infatti accade che, dopo le prime fasi di costruzione della relazione di coppia dove il dialogo è funzionale perché si è molto più attenti all’altro e ai suoi bisogni, iniziano ad emergere più frequentemente tensioni, litigi e si ha la sensazione di non essere compresi o ascoltati e di conseguenza si smetta di comunicare veramente.

Perché è così importante saper comunicare in modo efficace?

La comunicazione efficace è alla base del buon funzionamento di una coppia perché permette ad entrambi i membri di accogliersi, comprendersi al meglio e di vivere la relazione serenamente. Al contrario, quando si utilizzano modalità comunicative disfunzionali, nascono incomprensioni e si innescano conflitti che con il tempo possono danneggiare il rapporto.

Dobbiamo fare attenzione però che non solo le parole comunicano ma tutto ciò che facciamo, tutto il nostro comportamento è comunicazione: i sorrisi, le azioni, i silenzi, i litigi e le distanze.

Saper comunicare in modo efficace all’interno della coppia consente di trovare modalità comunicative meno ostili, più collaborative, più espressive di sé e funzionali al riconoscimento e alla gestione positiva di divergenze e conflitti. Tutto ciò per favorire una comunicazione più assertiva cioè più autentica e attenta ai propri e altrui bisogni.

Quali sono gli errori più comuni?

Si possono individuare diversi elementi che rendono il dialogo di coppia complesso e che non portano alla risoluzione del conflitto. Vediamone insieme qualcuno:

  • ipercriticismo: criticare e accusare l’altro non è funzionale, perché questo atteggiamento tende a mettere, chi le fa, in posizione di attacco e di non ascolto mentre l’altro in una posizione di chiusura così da impedire un vero confronto;
  • Lettura del pensiero: significa essere convinti che le persone abbiano determinati pensieri o provino determinate emozioni in assenza però di prove. Come non funziona pretendere di leggere il pensiero dell’altro, è errato supporre che gli altri siano in grado di leggere i nostri pensieri. Se desideriamo che l’altro sappia cosa pensiamo e cosa proviamo l’unico modo è comunicarglielo!;
  • generalizzare: trarre una conclusione sulla base di uno o più episodi isolati e applicare tale conclusione ad altre situazione. Ad esempio in una discussione possono essere utilizzate parole come “sempre” e “mai” in modo improprio: l’altro si sentirà attaccato ed in dovere di difendersi. Così facendo si sposterà l’attenzione dal motivo della discussione, allontanandosi dalla sua risoluzione;
  • silenzio: come abbiamo anticipato prima, il silenzio è un modo di comunicare ma, se stiamo cercando di risolvere una questione con il nostro partner, questa modalità è controproducente. Il silenzio infatti può far sentire l’altro solo, impotente e frustrato perché si trova un muro davanti. Ognuno di noi può avere bisogno di una pausa per riflettere su quello che sta accadendo ma, in questo caso, la cosa migliore da fare è essere chiari e autentici con l’altra persona ed esplicitarlo.
  • pensiero assolutistico: significa collocare le esperienze solo in una di due categorie opposte, ad esempio “bianco o nero”. Questa modalità ostacola l’assetto collaborativo della coppia interferendo con la possibilità di trovare compromessi così da creare maggiore distanza.
  • intolleranza: si traduce in espressioni del tipo “io non tollero che…” oppure “è insopportabile che lei/lui…” . Può capitare a tutti di non accettare alcuni comportamenti del nostro partner ma, quello che possiamo fare, è cercare di comprenderli, anche perché l’altro spesso cerca comprensione, non consenso ed approvazione;
  • attenzione selettiva: essere attenti e sottolineare solo ciò che non va bene o agli errori che può commettere l’altro. Va bene essere sinceri e comunicare ciò che ci infastidisce, ma questo non significa che dobbiamo far notare all’altro ogni cosa, anche quelle più superficiali, perché andremmo ad appesantire il rapporto. 

Come si può allora comunicare in modo efficace?

Ecco alcuni suggerimenti che possono tornare utili a tutti per cercare di migliorare la comunicazione di coppia:

  • onestà e chiarezza: esprimere in modo chiaro e sincero i propri bisogni. Saper comunicare all’altro quello che desideriamo con affermazioni come “io penso che…”, “io mi sento…quando…” è importante perché mette l’altro in una posizione di ascolto e comprensione, apre al confronto e alla risoluzione dei problemi;
  • individuare soluzioni condivise: favorire l’assetto collaborativo e la possibilità di trovare dei compromessi che vadano bene ad entrambi. Questo implica che non ci saranno vincitori e perdenti ma favorirà un clima empatico e di comprensione reciproca;
  • ascolto attivo: saper ascoltare l’altro e comprendere il suo punto di vista è fondamentale;
  • consapevolezza: è importante che ciascun membro della coppia sia consapevole del proprio stile comunicativo, abbia compreso lo stile comunicativo dell’altro e che sappia riconoscere quali sono gli elementi che innescano i conflitti per poter, in questo modo, migliorare le proprie competenze assertive;
  • perdonare e assumersi le propri responsabilità: un altro ingrediente fondamentale per una coppia stabile è saper perdonare l’altro e al tempo stesso saper chiedere perdono all’altro quando si è in torto. Concedere il nostro perdono non significa cedere o assecondare, ma è importante che sia un perdono sincero e senza rancore;
  • focalizzarsi sull’obiettivo: evitare di generalizzare, incolpare e critica ma cercare di avere bene in mente qual è l’obiettivo a cui vogliamo arrivare e condividere con il nostro partner. Una volta individuato insieme il “punto di arrivo” trovare insieme delle alternative/soluzioni condivise che facilitano il raggiungimento della meta prestabilita.
  • vivere la relazione in modo aperto e disponibile: cerchiamo di essere aperti verso l’altro, diamogli la possibilità di spiegarsi senza attaccarlo per una nostra supposizione. Ricordiamoci che dietro ogni parola, gesto, silenzio c’è un significato e il nostro compito è favorire la sua espressione.

Vivere insieme è un’arte, un cammino paziente, bello e affascinante. Non finisce quando vi siete conquistati l’un l’altro… Anzi, è proprio allora che inizia!

Papa Francesco

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