L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha proclamato, nel 2018, il 24 gennaio Giornata Internazionale dell’Educazione, invitando a riflettere sul ruolo cardine dell’educazione alla pace e allo sviluppo.

Il tema di questa quarta Giornata è “Cambiare rotta, trasformare l’educazione” e ripartire dall’ISTRUZIONE. Ponendo, quindi, l’attenzione sull’importanza di garantire l’istruzione a tutti, in egual misura e trovare un equilibrio nel rapporto tra natura e nuove tecnologie, in quanto da una parte quest’integrazione diventa una risorsa importante, ma dall’altra aumenta il divario tra paesi ricchi e poveri. Il tutto sollevando serie preoccupazioni per l’equità, l’inclusione e la partecipazione democratica.

I dati del mondo

Dal sito dell’Unesco si può leggere:

“Oggi 258 milioni di bambini e giovani non frequentano ancora la scuola; 617 milioni di bambini e adolescenti non sanno leggere e fare matematica di base; meno del 40% delle ragazze nell’Africa subsahariana completa la scuola secondaria inferiore e circa quattro milioni di bambini e giovani rifugiati non vanno a scuola”.

Tra i messaggi più significativi

“Education transforms lives.
But education must also be transformed to meet the challenges of today & tomorrow.
That’s why we must invest in learning for the future of humanity & the planet.”

UNESCO

“L’educazione trasforma le vite.
Ma anche l’educazione deve essere trasformata per affrontare le sfide di oggi e di domani.
Ecco perché dobbiamo investire nell’apprendimento per il futuro dell’umanità e del pianeta”
.

UNESCO

Tutto questo ci ha portato a riflettere sulla situazione educativa e sullo stato dell’istruzione nella nostra realtà italiana.

L’istruzione al tempo del COVID-19

Quali sono gli effetti della pandemia sull’istruzione dei nostri ragazzi, che saranno gli adulti di domani?

  • Scuole chiuse per molto tempo,
  • impreparate ad affrontare la didattica a distanza.
  • Insegnanti che, nonostante abbiano fatto di tutto per esserci ed organizzare il loro e il lavoro dei nostri ragazzi, hanno avuto difficoltà ad affrontare da soli le problematiche che si sono presentate.

Riflettiamo: le difficoltà hanno riguardato e riguardano tutt’oggi anche un Paese come il nostro, economicamente ricco, e non solo Paesi così detti del Terzo Mondo quali l’Africa.

Anche qui da noi molte famiglie non avevano un computer o un tablet, e hanno dovuto aspettare che la scuola li aiutasse, fornendo loro un device adeguato.

L’Istituzione scolastica ha dimostrato di avere delle mancanze, da ben prima dello scoppio della pandemia. Quest’ultima le ha solo messe ancora più in risalto, evidenziandole all’opinione pubblica.

Dobbiamo ricordarci che anche le attività extra-scolastiche sono importanti, come le attività sportive, culturali, associative, che consentono ai nostri ragazzi di acquisire ulteriori competenze che vanno a completare la loro crescita come adulti di domani.

Cosa possiamo fare, noi, ORA?

  • Qualunque sia il giorno in cui leggerai questo articolo, oggi scegli di studiare, di dedicarti allo sviluppo di una conoscenza a te cara.
  • Se hai bambini o nipoti insegna loro qualcosa.
  • Fate esperienza insieme ai vostri bambini, la vita quotidiana può aiutarli ad imparare cose nuove e ad integrare quanto già appreso.
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