Ehi papà … ci stiamo rivolgendo proprio a te!!

Vogliamo dedicarti uno spazio e del tempo perché la tua figura è fondamentale per lo sviluppo psicologico dei tuoi bambini.

Il ruolo del padre

Il padre e la madre sono entrambe figure di riferimento fondamentali per il figlio perché apportano ciascuna il proprio pezzo. Hanno infatti, insieme, l’obiettivo e il compito di guidare il bambino ad uno sviluppo psicologico sano e armonioso.

Nell’immaginario collettivo, però, la figura paterna è spesso relegata in secondo piano rispetto a quella materna che sembrerebbe svolgere un ruolo chiave. In realtà non è così, molto spesso il disagio psicologico, nell’infanzia e nell’età adulta, è riconducibile a problematiche legate al rapporto paterno.

Nelle storie familiari di molte persone che arrivano in terapia, si trovano carenti legami affettivi con il padre o addirittura totalmente assenti. Ciò genera effetti negativi sul piano emotivo e cognitivo e nella strutturazione della personalità.

Un padre in trasformazione

Oggi, a fronte di decenni in cui il focus di ricerca sulla prima infanzia era quasi unicamente centrato sull’attaccamento madre-bambino,  abbiamo a disposizione varie ricerche che mirano ad approfondire il ruolo e il coinvolgimento paterno nello sviluppo infantile, nelle sue potenzialità in termini di benessere  e  di  crescita  dei  bambini.

La figura del padre ha subito una trasformazione culturale e sociale notevole. Da figura normativa e autoritaria con una funzione educativa indiretta, oggi i padri contribuiscono, insieme alla madre, all’ educazione dei propri figli. Vogliono costruire un rapporto autentico basato sul dialogo con i loro figli e avere con essi una relazione affettiva significativa. Attualmente, infatti, l’immagine del padre implica sempre più un coinvolgimento verso il figlio a partire dalle primissime fasi della sua esistenza.

Unione di madre e padre: la coppia educativa

Come descritto precedentemente, oggi il padre svolge un ruolo educativo diretto che va ad integrarsi con quello della madre.

Questa unione delle due figure genitoriali ha delle caratteristiche di base che ora vedremo insieme:

  • Coesione e coerenza educativa: papà e mamma devono decidere regole e strategie educative insieme, parlarsi, condividere e mostrarsi uniti. È necessario che anche le madri lavorino su questo. Spesso oggi si incontrano padri che non riescono a impostare il proprio ruolo perché le madri non glielo lasciano agire. Usare la coesione significa riferirsi l’uno all’altro e fare un gioco di squadra che abbia come finalità l’autonomia dei figli.
  • Regolazione: è necessario che un padre sappia definire la regola e attribuirgli il giusto significato. Questo significa anche e soprattutto saper comunicare che la regola non è un impedimento, ma la definizione dello spazio in cui potersi muovere liberamente. Se la regola è chiara, adeguata e contestuale e, dagli 11 anni in poi, anche negoziata, sarà uno strumento prezioso per aiutare i figli a diventare autonomi e responsabili. Anche qui la madre svolge un ruolo importante perché può far sentire il padre più legittimato e coinvolto.

Si va a definire sempre di più, la figura di un padre come distinta dalla madre, un qualcosa di diverso rispetto ad essa. Anche se distinte però, remano nella stessa direzione verso una meta comune, una crescita sana ed equilibrata dei propri figli. Il rapporto padre-figlio gioca quindi, un ruolo centrale e l’impatto di tale legame può quindi essere collocato allo stesso livello di importanza di quello della relazione madre-figlio.

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