“Tutti sanno cosa è un’emozione fino che non si chiede loro di definirla”

Fehr e Russel

Alcuni di noi sono più consapevoli delle emozioni che provano in ciascuna situazione altri invece, non ne hanno proprio idea per la maggior parte del tempo. Per alcuni, cercare di capire quello che provano è come guardare dentro alla nebbia. In questo breve articolo vogliamo provare a dare un senso alle nostre emozioni, impariamo a conoscerle e a non temerle!

Iniziamo a conoscerle: cosa NON È un’emozione!

Una prima distinzione va fatta con fenomeni che sono concettualmente simili: affetto, sentimento, stato d’animo e umore;

  • Stato d’animo e umore (mood) sono caratterizzati da una bassa intensità e da una durata elevata;
  • Il sentimento, come gli stati d’animo e l’umore, è un fenomeno più stabile e duraturo, ma è caratterizzato da un oggetto ben definito (sentimento verso qualcuno o qualcosa);
  • L’affetto è un termine più ampio e generico che definisce lo stato affettivo dell’esperienza emotiva e ne definisce la valenza (positiva o negativa).

Che cos’è un’emozione?

Le emozioni sono complessi processi caratterizzati da più componenti che ci accompagnano da quando siamo bambini:

  • Elaborazione cognitiva: la valutazione cognitiva (o appraisal) da parte dell’individuo di un determinato antecedente emotigeno;
  • Motivazione: che considera l’emozione come una disposizione ad agire per soddisfare i bisogni;
  • Comportamento: generalmente finalizzato a mantenere o modificare il rapporto transazionale in corso tra individuo e ambiente;
  • Risposte fisiologiche:  (o arousal) dell’organismo, ad esempio, variazioni nella frequenza cardiaca e respiratoria, sudorazione, pallore, rossore, etc;
  • Vissuto soggettivo: la riflessione soggettiva sul vissuto emotivo.

Le emozioni sono risposte intense e di breve durata: ci segnalano che sta avvenendo un cambiamento nel nostro mondo interno e che questo cambiamento è stato percepito soggettivamente come rilevante. Se quanto mi accade però non lo comprendo, allora l’emozione diventa solo attivazione del mio organismo e non comprendendo l’origine di tale attivazione, da cui non posso prescindere proprio per la natura automatica dell’emozione, l’emozione (qualunque essa sia dalla gioia alla tristezza) si trasforma in qualcosa di generico che percepiamo come spaventoso e ingestibile.

Le emozioni hanno un ruolo importantissimo per ciascuno di noi: ci proteggono, servono per riconoscere i pericoli e difenderci da essi.

Le 3 principali funzioni delle emozioni:

  1. Le emozioni ci motivano e ci preparano all’azione: preparano il nostro corpo ad agire. Le sollecitazioni ad agire collegate a emozioni sono in gran parte innate nella nostra biologia. Inoltre ci fanno risparmiare tempo nel metterci in condizione di agire in situazioni importanti; infatti non è necessario pensare ad ogni cosa ma possiamo reagire alle situazioni in modo estremamente veloce.
  2. Le emozioni comunicano agli altri e li influenzano: negli esseri umani e negli animali, le espressioni facciali possono comunicare più velocemente delle parole. Alcune espressioni facciali che manifestano un’emozione, infatti, hanno un effetto automatico sulle altre persone, nel senso che tale effetto non è appreso. Per esempio, un neonato reagisce spontaneamente al sorriso o allo sguardo spaventato dell’adulto: questa reazione automatica serve ai bambini finché non imparano ad usare le parole. Inoltre, che si voglia o meno, le espressioni emotive influenzano gli altri ad esempio l’espressione della rabbia può far sì che si dia ad una persona ciò che le spetta invece di negarglielo.
  3. Le emozioni comunicano a noi stessi: le emozioni possono essere segnali o allarmi che sta succedendo qualcosa in una specifica situazione. Le informazioni, però, riguardanti le situazioni e basate sulle emozioni possono essere corrette ma anche errate. Le persone possono imparare se fidarsi o meno delle risposte emotive attraverso l’esperienza, attraverso tentativi ed errori. A volte capita che le emozioni vengano considerate fatti reali, questo comporta delle difficoltà, “se mi sento incompetente, lo sono veramente”. Capita infatti che le persone usano le loro emozioni come prova che quello che credono sia corretto.

Le emozioni non sono tutte uguali

Le emozioni non sono tutte uguali: ci sono emozioni primarie e emozioni secondarie.

Le primarie come paura, rabbia, gioia e tristezza sono più “semplici”, innate e universali. Sono emozioni che l’essere umano condivide anche con il mondo animale.

Le secondarie come vergogna, ansia, rimpianto e nostalgia, nascono dalla combinazione di emozioni primarie e si sviluppano attraverso l’interazione sociale e la crescita. Queste emozioni implicano e coinvolgono inoltre l’idea che ciascuno ha di sé e per questo sono più complesse.

La curva delle emozioni

Tutte le emozioni hanno un andamento ben preciso, simile a una curva. Tale curva è piatta sia quando qualcosa attiva l’emozione sia quando l’emozione stessa scema, ma tra questi due momenti vi è un apice. Durante il picco emotivo non si riesce a ragionare in modo lucido, quindi è preferibile evitare di prendere decisioni o di tentare di risolvere un problema.

Un’emozione quindi funziona come un crescendo di sensazioni che diventano sempre più forti. Si può raggiungere un punto massimo, dopo il quale l’emozione non avrà più la stessa intensità. Da lì in poi, c’è la risoluzione spontaneo dell’emozione, l’entità diminuisce fino a tornare alla baseline.

È difficile mantenere l’intensità massima di un’emozione per un lungo periodo di tempo. Comunemente si tende proprio a credere il contrario. Si pensa infatti, che l’emozione non abbia un andamento a curva ma che cresca sempre di più di intensità e che duri “per sempre”.

Conoscere la curva delle emozioni è fondamentale per ciascuno di noi; l’obiettivo non è il controllo delle emozioni stesse, ma piuttosto evitare le conseguenze negative che un’emozione intensa e mal gestita può determinare. Allo stesso tempo, se noi comprendiamo come funzionano e che, le nostre emozioni a quell’intensità massima, non dureranno per sempre, ne saremo anche molto meno spaventati; inizieremo a dare un significato a tutto ciò che stiamo provando, accogliendo e accettando il meraviglioso modo emotivo.

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