“Ho mal di pancia”, “Non mi sento tanto bene”, “Credo di avere la febbre”, sonno agitato sono solo alcuni dei molti modi che i bambini e ragazzi hanno per dirci che c’è qualcosa che non va.

Potremmo pensare che si tratti di ansia scolastica quando queste manifestazioni si presentano il giorno prima di una verifica, la mattina stessa, dalla domenica al venerdì, insomma ci sono delle coincidenze legate al mondo scolastico.

Che cos’è l’ansia scolastica

E’ un insieme di sensazioni ed emozioni spiacevoli che si provano verso un ambito specifico della vita dei nostri bambini e ragazzi: la scuola.

E’ caratterizzato da molta preoccupazione, apprensione, con frequenti aspettative negative di ciò che potrebbe succedere una volta a scuola.

E’ stato stimato che dall’1 al 5% degli studenti italiani soffrano di ansia scolastica.

Le manifestazioni

Potremmo osservare alcune delle manifestazioni appena citate sia a casa che a scuola.

Vediamole nello specifico.

Tra le manifestazioni a casa si possono riscontrare:

Presenza di sintomi fisici come mal di testa, mal di pancia, stanchezza

Disturbi del sonno

Perfezionismo e paura di sbagliare

Impiegare troppo tempo nel fare i compiti

Evitamento nel fare i compiti

Continue richieste di approvazione e rassicurazione

Tra le manifestazioni a scuola è possibile notare:

Eccessiva preoccupazione per le verifiche e/o interrogazioni.

Difficoltà a parlare di fronte la classe (non interviene durante le lezioni, diventa rosso in volto quando lo interpellano)

Ritardo nell’ingresso a scuola

Irritabilità

Ricerca ripetuta dell’approvazione dell’insegnante

Cosa potete fare come genitori

1) Prendere nota di quello che osservate.

Il giorno, le manifestazioni e proviamo a capire se quel giorno a scuola c’è una verifica, interrogazione oppure un compito importante da consegnare (presentazione di slide di gruppo, una relazione, etc). Inizierete magari ad accorgervi che le assenze sono maggiormente con alcuni professori, che vi chiamano per uscire prima che stanno male sempre nelle stesse materie. Osservare le frequenze è fondamentale per cercare di capire causa-effetto.

2) Parlatene con vostra figlia o figlio, come va a scuola, ti piace stare lì?, i tuoi compagni come sono?, qual è il tuo prof preferito e quello che proprio non sopporti?

Il tutto in un dialogo sincero e volto a raccogliere quante più informazioni possibili su come si sente e come sta andando la sua vita scolastica.

3) Rivolgetevi ad uno specialista. Meglio una consulenza in più, che in meno.

Non abbiate paura a confrontarvi con uno psicologo specializzato, e a ritagliarvi uno spazio protetto e sicuro in cui chiarirvi le idee. Gli interventi tempestivi sono i migliori nella gestione dell’ansia a lungo termine.

E’ bene rivolgersi ad uno psicologo soprattutto se notate che la reazione è molto intensa (non vuole andare a scuola, manifestazioni molto presenti e significative, emotivamente non sta bene), si presenta frequentemente nell’arco della settimana e dura a lungo.

Un suggerimento per iniziare a gestire l’ansia scolastica a casa

Avete mai sentito parlare del termometro delle emozioni? Uno strumento visivo molto valido e d’aiuto per iniziare a riconoscere come ci sentiamo. Lo utilizziamo molto con i bambini e ragazzi per aiutarli ad effettuare un’autovalutazione del loro stato emotivo.

Abbiamo creato il termometro dell’ansia, da poter utilizzare a casa e iniziare ad alfabetizzare l’emozione e in che misura viene percepita dal bambino o ragazzo.

Scarica il termometro dell’ansia.

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